Turchia e Siria: il Partito di Unione Democratica (PYD) combatte ISIS e preoccupa Erdogan.

Ludovica Cascone 03/07/2015
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Il 29 giugno, il Consiglio Nazionale di Sicurezza turco (noto con l’abbreviazione turca MGK), presieduto da Recep Tayyip Erdoğan, ha analizzato la situazione di sicurezza lungo i confini che la Turchia condivide con la Siria. Al termine della riunione, l’MGK si è detto preoccupato da due questioni tra loro strettamente correlate: i “cambiamenti demografici” nell’area settentrionale della Siria e le minacce alla sicurezza turca rappresentate dall’ISIS e dal PYD (Democratic Union Party, Partiya Yekîtiya Demokrat in curdo, partito curdo attivo nel nord della Siria). Dall’incontro, durato ben quattro ore, è emerso che “la Turchia non rimarrà in silenzio di fronte alla presunta rimozione della popolazione araba e turcomanna da Tell Abyad e dalle aree limitrofe operata dal PYD”, che avrebbe lo scopo di favorire l’insediamento dei curdi nella regione settentrionale della Siria. (nell’immagine in alto, la mappa con indicate le città teatro dei recenti scontri tra i miliziani dell’ISIS e le forze del PYD. Fonte: Daily Mail)

Le vittorie dei combattenti curdi sull’ISIS lungo il confine settentrionale della Siria, condiviso con la Turchia, sembrano rappresentare per quest’ultima una minaccia ben maggiore rispetto all’espansione dello stesso Stato Islamico. Non a caso, Erdoğan ha ribadito durante lo scorso fine settimana, a seguito delle vittorie dei curdi nella regione settentrionale della Siria, i quali hanno ripreso il controllo di Tell Abyad, che “la Turchia non permetterà mai la formazione di uno Stato curdo lungo i suoi confini meridionali”.

Pare dunque che Erdoğan e gli ufficiali turchi che hanno partecipato alla riunione del 29 giugno abbiano deciso di rafforzare le misure di sicurezza e di mobilitare l’Esercito lungo i confini meridionali della Turchia, in modo da sferrare una eventuale operazione militare e attraversare i confini siriani.

Tuttavia, secondo il ben informato quotidiano turco “Hurryet Daily News”, è estremamente improbabile che l’Esercito turco scenda in campo, penetri in territorio siriano e combatta non solo contro l’ISIS, ma – soprattutto – contro i curdi siriani. Infatti, i combattenti curdi sembrano essere l’unica forza in grado di respingere gli attacchi dell’ISIS, ed è verosimile che un eventuale intervento turco contro questi combattenti non verrebbe apprezzato dalla Coalizione Internazionale guidata dagli Stati Uniti, impegnata a combattere le milizie dello Stato Islamico.


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