Un giorno storico per l’Arabia Saudita: torna il cinema dopo un divieto di 35 anni

Ludovica Cascone 25/05/2018
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Così molti quotidiani e siti web d’informazione in lingua araba hanno titolato questo evento, che è uno dei passi, assieme a quello dell’abolizione del divieto di guida per le donne saudite, intrapresi da Mohammad bin Salman, erede al trono, Ministro della Difesa e Primo Vice Premier della monarchia degli Al-Sa’ud, per far uscire l’Arabia Saudita dal suo storico isolamento. Oggi, a un mese dalla sua inaugurazione, è tornato il cinema nel Regno saudita.

Lo scorso 18 aprile, il Ministro della Cultura e dei Media e Presidente del consiglio di amministrazione dell’Autorità generale dei media audio-visivi, il Dott. Awwad Alawwad, ha ufficialmente inaugurato la prima sala cinematografica del Regno Saudita, alla presenza di importanti personalità locali e internazionali del settore dell’industria cinematografica e dei media. Simbolica è stata la scelta del primo film proiettato, Black Panther, la storia di un principe (un supereroe dell’universo Marvel) che, dopo la morte del padre, decide di intraprendere un percorso di cambiamento e di modernizzare e aprire il suo regno al mondo.

Fino al prossimo maggio, nel cinema, in realtà una sala con la capacità di oltre 600 posti posta all’interno di un complesso nel distretto finanziario King Abdullah, a Riad, saranno condotte una serie di prove cui parteciperanno diversi specialisti del settore, in preparazione dell’apertura ufficiale al pubblico.

Nel discorso pronunciato in questa importante occasione, il Ministro ha sottolineato che si tratta a tutti gli effetti di “un giorno storico”: “Siamo felici di assistere alla prima proiezione cinematografica del Regno, in un complesso dotato di tutte le tecnologie e che offre ogni comfort alle famiglie. Quanto avvenuto oggi”, ha aggiunto, “è il risultato di uno sforzo congiunto che non sarebbe stato possibile raggiungere senza il favore di Allah, e quindi senza le direttive e il supporto di Sua Altezza, il Principe ereditario. Ad Allah piacendo, i cittadini vedranno la costruzione di altri cinema che offriranno loro nuove scelte ricreative in tutto il Regno”. Alawwad ha quindi osservato che “questo passo rappresenta l’inizio dello sviluppo del settore dell’intrattenimento in generale, e dell’industria cinematografica nello specifico”, sottolineando che “non è solo un’iniziativa per il tempo libero, ma anche uno stimolo economico che promuove la crescita e la diversificazione economica”.

Nel suo discorso, il Ministro della Cultura e dei Media saudita non ha mancato di fare esplicito riferimento al piano Vision 2030, una strategia di riforme volte a modernizzare questo Regno ultra-conservatore, elaborate dal Principe ereditario e ufficialmente lanciate dal padre, il Re Salman. Queste riforme mirano a modernizzare il paese riducendo la sua dipendenza dal petrolio, diversificando l’economia e promuovendo il settore dei servizi pubblici, tra cui, appunto, l’intrattenimento e il turismo, con lo scopo ultimo di far uscire l’Arabia Saudita dal suo isolamento, nel tentativo di rendere il Regno più competitivo ed attraente agli occhi degli investitori, anche occidentali, inseguendo il modello degli Emirati Arabi Uniti, più progressisti a livello economico, turistico e finanziario.


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