Russia: Mukhammad Abu Usman Gimrinskiy nominato nuovo leader dell’Emirato del Caucaso.

Ludovica Cascone 10/06/2015
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Il 28 maggio, il sito web in lingua russa Kavkaz Uzel (Caucasian Knot nella versione inglese) ha confermato la notizia secondo la quale Magomed Suleimanov, altrimenti noto come Mukhammad Abu Usman Gimrinskiy (di Gimry), è diventato il nuovo Emiro dell’Imarat Kavkaz (Emirato del Caucaso) dopo la morte del precedente leader, Aliashkab Kebekov, ucciso il 19 aprile dalle forze russe.

L’Emirato del Caucaso è un’organizzazione jihadista sotto molti aspetti analoga all’ISIL e attiva nel Caucaso del Nord, nel territorio appartenente alla Federazione Russa. Nell’ottobre 2007, Dokka Umarov si autoproclamò Emiro dello Stato Islamico Imarat Kavkaz, rassegnando le dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica Cecena di Ichkeria, entità statuale non riconosciuta creata dal governo separatista ceceno nel 1991. L’Emirato del Caucaso nasce dalle ceneri del movimento secessionista ceceno e si propone di cacciare le forze russe dai territori del Caucaso del Nord. Quest’ultimi sono stati virtualmente divisi dall’organizzazione terroristica in sei province (vilayat): Vilayat Nokhchicho, che ha rimpiazzato l’ex Repubblica Cecena di Ichkeria; Vilayat Galgaycho, corrispondente ai territori dell’Inguscezia e dell’Ossezia Settentrionale-Alania; Vilayat Cherkessia, che comprende l’Adighezia e la regione meridionale del Territorio di Krasnodar; Vilayat Dagestan, corrispondente al Daghestan; Vilayat di Kabarda, Balkaria e Karachay,  che comprende i territori della Repubblica di Cabardino-Balcaria e della Circassia, e il Vilayat Nogay Steppe, corrispondente alla regione settentrionale del Territorio di Krasnodar e al Territorio di Stavropol’. L’Emirato del Caucaso è stato riconosciuto come organizzazione terroristica da Russia, Stati Uniti, ONU, Regno Unito, Canada ed Emirati Arabi Uniti.

Lo stesso 28 maggio, Geydar Dzhemal, Presidente dello “Islamic Commitee of Russia”, ha confermato la notizia all’agenzia di stampa russa Kavkaz Uzel, definendo la nomina a Emiro di Magomed “una mossa coraggiosa”, in quanto ritiene che il destino dell’Emirato del Caucaso sia legato a doppio filo alla crescente influenza dello Stato Islamico. Secondo Dzhemal, le due organizzazioni finiranno per fondersi, ponendo fine all’esistenza dell’Imarat Kavkaz.

A partire dal novembre 2014, diversi comandanti dell’Emirato del Caucaso hanno iniziato a prestare giuramento di fedeltà all’ISIL, voltando le spalle all’allora Emiro Aliashkab Kebekov, legato ad Al-Qaeda, probabilmente considerato troppo moderato per via di alcune sue dichiarazioni con cui invitava i combattenti dell’organizzazione ad abbandonare l’utilizzo delle “vedove nere” e a non infliggere danni ai civili e alle loro proprietà. Secondo il ben informato sito russo Caucasian Knot, i ceceni affluiti nelle aree di conflitto in Siria e in Iraq sarebbero tra le centinaia e i 1700 combattenti, cui si aggiunge un non meglio precisato numero di militanti provenienti dai territori del Caucaso del Nord, guidati da Abu Omar al-Shishani.


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