A pochi giorni di distanza, precisamente il 6 e il 9 gennaio, due agenzie stampa libiche, LANA News e Lana Agency, hanno battuto due notizie relative ad altrettante operazioni di sicurezza avvenute in due aree âcaldeâ del paese, rispettivamente Bengasi e Tripoli. A Bengasi, cittĂ della Cirenaica dove lo scorso 28 dicembre si sono concluse le operazioni militari contro i gruppi terroristici condotte a partire dal 2014 dalle forze dellâoperazione âDignitĂ â, facenti capo al Maresciallo Khalifa Haftar, comandante generale dellâesercito nazionale libico (LNA) affiliato al governo ad interim, è stato arrestato un foreign fighter egiziano âlegato ai gruppi terroristici nel fronte di Sidi Akhribishâ.
Il 6 gennaio, lâagenzia stampa LANA News ha riferito che il direttore dellâufficio stampa del Dipartimento investigativo di Bengasi ha reso noto che il cittadino egiziano arrestato âera tra gli individui intrappolati con i gruppi terroristici nellâarea di Sidi Akhribishâ, ma le indagini hanno permesso di appurare che lâuomo âaiutava i combattenti del sedicente Stato Islamico (IS)â. Lâindividuo, che ha confessato di rubare âoro e denaro da alcuni negozi per dividere il bottino con i membri dellâorganizzazioneâ, è stato trovato in possesso di unâarma, con cui combatteva assieme ai gruppi terroristici contro i membri dellâistituzione militare libica. Ciò conferma che, pur essendo concluse le operazioni militari contro i gruppi terroristici a Bengasi, rimane alta la minaccia rappresentata dai residui e collaboratori dei gruppi estremisti, in particolare dellâIS, che potrebbero mischiarsi ai civili o fuggire in altre aree della Libia e condurre operazioni di rappresaglia, come indica la notizia battuta il 9 gennaio da WAL relativa allâarresto di due membri dellâIS che pianificavano di condurre attentati terroristici in Libia.
I due individui, questa volta cittadini libici, sono stati arrestati a Tripoli, la capitale libica, sede del governo di accordo nazionale guidato da Fayez al-Sarraj, che gode del supporto e riconoscimento internazionale, dopo essere fuggiti dai fronti di combattimento a Bengasi e aver prestato giuramento di fedeltĂ allâIS. Nelle video-confessioni pubblicate lâ8 gennaio dalla Forza speciale âRadaâ (Deterrenza), impegnata nella lotta al terrorismo e alla criminalitĂ , i due terroristi hanno confessato di aver pianificato di far saltare in aria unâauto-bomba allestita da una cellula dellâIS nel sud della Libia, davanti a una delle sedi militari o di sicurezza nel quartiere industriale di Tripoli. Stando alle stesse confessioni, âlâesecuzione dellâattentato è fallita diverse volte a causa di un guasto del dispositivo di detonazione a distanza, fatto che ha portato al tempestivo arrivo della forza di sicurezza e allâarresto dei due individui sulla scena del crimineâ.