Foreign Fighters: addestramento in Bosnia-Erzegovina prima di unirsi allo Stato Islamico in Iraq e Siria.

Bernard Selwan El-Khoury 17/03/2015
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Bosnia_Erzegovina_Foreign_Fighters“Formazione militare e studi religiosi nei campi di addestramento in Bosnia-Erzegovina prima di essere impiegati per circa tre mesi nei combattimenti contro gli eserciti di Baghdad e Damasco”: sarebbero queste, almeno secondo il quotidiano online bosniaco Glas Srpske, le tappe che molti dei foreign fighters provenienti dai Balcani devono affrontare prima di unirsi ai terroristi dello Stato Islamico in Iraq e Siria.

“Alcuni di loro”, prosegue una fonte dei Servizi di sicurezza di Sarajevo interpellata da Glas Srpske, “tornano temporaneamente in Bosnia-Erzegovina, per poi ripartire per aggregarsi nuovamente allo Stato Islamico. Di altri si perdono le tracce. E’ molto difficile avere una statistica attendibile e aggiornata dei flussi. A volte trascorrono più di due mesi prima di conoscere il destino di chi è andato in Iraq e Siria per combattere”.

Le città di Zenica, Travnik, Breza, Bugojno, Tuzla e Kakanj risulterebbero essere quelle con una maggiore presenza di aspiranti membri dello Stato Islamico.

Il quotidiano, riportando le dichiarazioni della fonte, elenca i nomi dei soggetti interessati dalle attività investigative da parte delle forze di sicurezza bosniache:

  • a Zenica: Edib Huseinagic, Safet Husejnovic, Enes Huskic, Leonard Barisic, Hajrudin Huseinbasic, Ibro Husejnovic, Fahrudin e Semir Arnaut;
  • a Travnik: Elvir Husic, Samir Husic, Semsudin Baltic, Elvedin Baltic, Mesud Beganovic, Nermin Beganovic, Ibrahim Brkic, Rasim Brkic, Muhamed Basic e Amir Begic;
  • a Breza: Dzemal Basic, Tarik Balic e Hasan Blazevic;
  • a Bugojno: Alem Huseinbegovic e Zijad Huseinbegovic;
  • a Tuzla: Admir Avdic;
  • a Kakanj: Senaid Husetovic.

Glas Srpske, che è solita trattare il tema della radicalizzazione islamica nei Balcani, aveva in precedenza indicato la presenza di circa 12 cellule estremiste in Bosnia-Erzegovina, alcune delle quali impegnate nel reclutamento di foreign fighters e finanziamento di progetti nelle zone di conflitto in Iraq, Siria e Libia.


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