Stato Islamico: i jihadisti colpiti dalla “Leishmaniosi”, una grave malattia della pelle.

Ludovica Cascone 09/04/2015
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Il 2 aprile, l’edizione online del quotidiano britannico Mirror ha riferito che una devastante malattia della pelle sta decimando le fila degli jihadisti dello Stato Islamico. La malattia in questione è la Leishmaniosi, una parassitosi trasmessa all’uomo attraverso la puntura di alcuni tipi di flebotomi infetti. L’infezione da Leishmaniosi è causata da una lesione cutanea nel punto di inoculo, che si aggrava e si dissemina a tutta la cute provocando ferite e piaghe divorate dai parassiti. Nella sua forma più grave, questa malattia può portare febbre, anemia e ingrossamento di milza e fegato; progredisce più rapidamente nel caso di immunodepressione dell’ospite e può risultare fatale se non sottoposta ad adeguato trattamento medico. (nell’immagine in alto, la foto pubblicata dal quotidiano inglese Mirror)

Secondo quanto riferito dalla stessa fonte, i combattenti dello Stato Islamico rifiutano di sottoporsi alle cure mediche e ciò ha portato alla proliferazione di ulteriori focolai della malattia, la cui propagazione è favorita dalle condizioni di scarsa igiene e dalla sporcizia. Sarebbero 100.000 i casi di infezione da Leishmaniosi finora attestati in Siria, come riportato dal Mirror.

A peggiorare la situazione dei combattenti dell’IS in Siria e in Iraq, si legge su The Jerusalem Post, è l’assenza di personale e di centri medici qualificati, in grado di curare la malattia. Sin dallo scoppio delle violenze nella regione, infatti, organizzazioni non governative (ONG) come Médecins Sans Frontières, che si occupavano di debellare l’epidemia, sono state costrette a sospendere le loro attività nella regione e ciò ha favorito l’ampia diffusione della malattia. Come evidenziato da un altro quotidiano britannico, il Daily Star, avendo l’IS ucciso i medici locali e causato la fuga delle organizzazioni che si occupavano di combattere la diffusione della malattia, questa si è diffusa a macchia d’olio. Una situazione che pochi mesi fa, come segnalato dallo stesso quotidiano, ha portato all’infezione da Ebola di due combattenti dell’IS e a quella da AIDS di altri 26 a Mosul, in Iraq.

Secondo la stessa fonte, il primo caso di infezione da Leishmaniosi è stato scoperto in Siria nel settembre 2013. A metà 2014, erano 500 i casi attestati, secondo quanto riportato dalla rete di attivisti di Raqqa in Siria, Raqqa is being slaughtered silently. Oltre 2500 casi di infezione sono stati registrati a nord-est di Raqqa, roccaforte dello Stato Islamico.

Al riguardo, Al-Arabiya conferma che le persone che vivono a Raqqa sono a più alto rischio di contrarre la malattia, particolarmente diffusa nei paesi poveri caratterizzati da malnutrizione, deforestazione e urbanizzazione. Una malattia che alcuni media arabi definiscono “una maledizione di Allah”.


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