Le forze dell’Esercito nazionale e le milizie di “Alba della Libia” hanno cinto di assedio le roccaforti dello “Stato Islamico” (IS) a Sirte, chiudendo gli accessi sia a est sia a ovest, in un momento nel quale significative contrapposizioni e scontri armati caratterizzano i rapporti tra i vari gruppi estremisti radicali presenti in città. Lo scrive il quotidiano libico online Bawwabat-al-Wasat.
Fonti citate dal sito web libico Akhbar Libya 24 riferiscono che alcuni leader islamisti, fra cui Muhammad Abu Sidra e Wisam Ben Hamid, sarebbero arrivati a Sirte con l’obiettivo di riconciliare le componenti più oltranziste delle milizie islamiste di Misurata, come la brigata “Al-Faruq”, e l’ala locale dello “Stato Islamico”. Per evitare ulteriori spaccature all’interno del fronte estremista islamico, l’IS fa sfilare le sue forze con cadenza quasi giornaliera a Sirte, esortando i cittadini, attraverso la radio locale, a “compiere il proprio dovere previsto dalla sharia e unirsi ai mujahidin, innalzando la parole di Allah”.
Le famiglie dei leader dello “Stato Islamico” a Sirte alloggiano nell’Hotel Al-Mahari, nel centro della città, tutte protette dagli uomini del Califfato. Testimoni oculari riferiscono che il capo di “Ansar al-Sharia” a Sirte, noto come Ali Kaywi, genero di uno dei comandanti delle milizie “Scudo della Libia”, Wisam Ben Hamid, aveva combattuto in Iraq.
Secondo i media libici hanno avuto luogo incontri fra alcuni saggi e sceicchi di Sirte e i leader delle forze “Alba della Libia” per garantire una via di uscita alle milizie estremiste islamiche, in quanto costituiscono una minaccia alla stabilità della città. La fonte ha riferito che tutti i membri dello “Stato Islamico” hanno il volto coperto e che per l’80% sono libici. Le principali attività dell’IS a Sirte sarebbero costituite dai posti di blocco e dalla hisba, la polizia religiosa.
Scontri tra gruppi islamisti hanno luogo anche a Derna dove la “Brigata Martiri di Abu Salim” ha attaccato l’edificio della hisba dello “Stato Islamico”, mentre gli accessi a est e ovest della città sono sbarrati dall’Esercito nazionale libico.
