Dopo gli attacchi condotti dall’Esercito nazionale libico, guidato dal Generale Haftar, a Bengasi, Derna e Sirte, la situazione in Libia registra una frammentazione dei gruppi estremisti islamici, determinando una ridislocazione delle relative milizie.
Cirenaica
Secondo quanto riportato dal quotidiano panarabo Al-Sharq Al-Awsat – che sembra disporre di informazioni molto dettagliate – a Bengasi e Derna si troverebbero alcuni elementi riconducibili ad “Ansar al-Sharia”, la Brigata “17 Febbraio”, la Brigata “Rafallah al-Sehati”, il “Gruppo Islamico Libico Combattente” e lo “Stato Islamico”.
L’offensiva militare promossa da Haftar ha indotto “Ansar al-Sharia” ha ritirarsi nei sobborghi di Al-Qawarisha, Al-Hawari e Sidi Faraj, a Bengasi, mantenendo una presenza a Sirte.
A Derna si trova l’ala libica dello Stato Islamico, a cui alcune frange di “Ansar al-Sharia” avrebbero recentemente giurato fedeltà. Tra i principali leader di gruppi, Al-Sharq Al-Awsat segnala i fratelli Isma’il e Osama al-Salabi, originari di Misurata, la cui influenza si estende da Bengasi a Sirte e Sufyan Bin-Qumah, ex detenuto a Guantanamo e leader di “Ansar al-Sharia” a Derna, che insieme a combattenti di nazionalità egiziana, alegrina, tunisina, siriana e afghana, si rifugerebbero nelle aree boschive di Derna.
Tripolitania
Il quotidiano saudita indica in Suq al-Jum’a e Abu Salim le aree della capitale da dove Abu Ayyub, legato ad altri gruppi di estremisti islamici dentro e fuori la Libia, guida il Consiglio Militare.
I gruppi di Tripoli riceverebbero armi attraverso il porto di Misurata, dal Darfur, da Sirte e tramite i porosi confini sud-orientali del Paese.
L’invio di armi e combattenti sarebbe supervisionato dalla tribù di Zuwayyah.
Tra i gruppi estremisti presenti a Tripoli e in altre città libiche come Sirte, vi sono anche uomini del “Gruppo Islamico Libico Combattente”.
L’area di confine con la Tunisia
Qui i gruppi estremisti islamici controllano il flusso di armi e combattenti verso Sabratah, Misurata, Derna e Bengasi.
A Misurata si affidano a esperti stranieri per l’addestramento e la pianificazione di operazioni contro l’Esercito nazionale.
I miliziani riconducibili ai gruppi presenti a Sabratah si sono spostati nel centro e nel sud della Libia, dopo gli attacchi dell’Esercito. In questa città starebbero emergendo nuovi elementi di spicco, succeduti agli uomini di Abu ‘Abd al-Ghaffar, un leader del “Gruppo Islamico Libico Combattente” ucciso all’inizio del 2014, già capo del Consiglio militare di Sabratah.
Sud della Libia
In quest’area si muoverebbe il gruppo “Ansar al-Haqq”, formatosi nel nord del Mali, noto come “Azawad Mali” o “Ansar al-Dine”, che comprende nigeriani e ciadiani.
“Ansar al-Haqq”, che controlla gli aeroporti di Tamanhiny e Sebha, avrebbe cercato di conquistare i giacimenti petroliferi di Al-Fil e Al-Sharara, con il sostegno dei miliziani di “Terza Forza”, affiliata alle milizie “Alba della Libia”, con base a Sebha.
Sempre nel sud si troverebbero ‘Abd al-Wahab Qayid, fratello del defunto Abu Yahya al-Libi, numerosi algerini, egiziani, tunisini e maliani, e leader qaedisti come Mokhtar Belmokhtar e ‘Abd al-Karim al-Jazairi, che si muovono nell’area montuosa tra Wadi Utbah e Ubari.
Alba della Libia (“Fajr Libya”)
Queste milizie, attualmente presenti sia a Tripoli sia a Bengasi sotto il comando della Shura dei Rivoluzionari, originarie di Misurata, sono strutturate su base tribale e comprendono diverse